I due scienziati Watson e Crick |
I protagonisti di questa storia sono un americano e un inglese; uno un biologo, l'altro un fisico che lavorava al proprio dottorato; i due ricercatori sono stati tanto fortunati quanto insolenti e sfacciati.
Si incontrarono al Cavendish Laboratory e cominciarono a lavorare, più o meno per caso, alla struttura del DNA.
Maurice Wilkins |
La Franklin era una donna brillante, tanto da iniziare a studiare la struttura del DNA tramite l'uso dei raggi x; è proprio lei che ha dato di più tra tutti i personaggi di questa storia (e che ci ha anche rimesso di più); fu grazie ai suoi studi e ai suoi dati che si scoprì la struttura elicoidale.
In quel perieodo non si poteva (moralmente) lavorare (quindi competere) contemporaneamente sugli stessi studi; perciò il "superiore" di Watson e Crick vietò loro di lavorare al DNA per rispetto del capo di Franklin e Wilkins. Fu anche per questo motivo che i due scienziati presero senza permesso i dati dei loro "avversari" e lavorarono al progetto in segreto.
Così, senza effettuare alcun esperimento, sfruttando dati e sforzi di altri ricercatori l'inglese e l'americano dopo due anni di deduzioni casualmente azzeccate e di maneggi con fil di ferro e cartone riuscirono a far combaciare tutte le informazioni e i dati fino a quel momento disponibili (erano numerosi) in un modello fisico della struttura del DNA e lo presentarono al loro capo.
Quest'ultimo si infuriò, ma fu costretto a accettare il fatto che fosse una grande scoperta. Perciò i capi dei laboratori dei nostri quattro scienziati fecero pubblicare i risultati sulla prestigiosa rivista "nature".
Ci fu un solo fattore privo di basi sperimentali, ovvero le due eliche erano antiparallele; fu dimostrata la veridicità di questa disposizione dagli esperimenti di Kornberg.
I tre uomini: Watson, Crick e Wilkins ricevettero il premio nobel due anni dopo la morte (a causa di un tumore) di Rosalind Franklin, che più di tutti aveva contribuito alla scoperta del modello del DNA.
Rosalind Franklin |
Watson, nella sua autobiografia "La doppia elica" definisce Rosalind come donna bisbetica, terribile, non attraente e gelosa del suo lavoro, quando solo grazie ai suoi studi si riuscì a "concepire" la forma fisica del materiale genetico.
Inoltre Watson ha appoggiato tesi omofobe e razziste, come l'appoggio dell'aborto da parte della madre nel caso ci fosse stato un figlio con un gene che determina l'omosessualità o l'affermazione secondo la quale "i neri sono meno intelligenti dei bianchi".
(Qui) l'articolo sulla scoperta della doppia elica di Wired.
(Qui) La tesi per la contesa della medaglia di Sr di Antinea.
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