martedì 14 maggio 2013

Dove si incontrano filosofia e biologia.


            La filosofia (dal greco φιλοσοφία, composto di φιλεῖν (philèin), "amare", e σοφία (sophìa), "sapienza"
            ossia "amore per la sapienza")[2] è un campo di studi che si pone domande e riflette sul mondo e
            sull'uomo, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana e si prefigge inoltre il tentativo di studiare
            e definire la natura, le possibilità e i limiti della conoscenza. (Wikipedia)

Tra i numerosi campi della filosofia non può non esserci quella della biologia che, a sua volta è un "sottocampo" della biologia della scienza; nonostante molti filosofi greci si siano interessati alla biologia questa "disciplina" è diventata a sé stante solo verso gli anni '60 - '70.

Molte delle domande che questa filosofia si pone sono rivolte alla connessione tra situazioni oggettive di cui siamo a conoscenza e ciò che non siamo o non saremo in grado di studiare.
Ad esempio ci si chiede:
         Cos'è la vita...
         Com'è possibile la razionalità, date le nostre origini biologiche...
         Come coordinano gli organismi i loro comportamenti comuni...
         Da dove derivano la logica e il linguaggio...
         Qual è la base biologica della coscienza? Che rapporti ci sono tra mente e cervello
         Quali sono le basi biologiche di etica ed estetica?


Correnti filosofiche della biologia:

Riduzionismo: il riduzionismo non riguarda direttamente la filosofia della biologia ma interessa tutte le scienze; personalmente lo definirei come una "corrente della spiegazione" secondo cui bisogna appunto ridurre i termini, i concetti e i metodi di spiegazione di tale scienza tralasciando ciò che c'è di superfluo.

Olismo: è la filosofia, anch'essa riguardante tutte le scienze, secondo la quale un sistema e le sue caratteristiche non possono essere definite solo attraverso ciò che lo compone. Sostiene che una considerazione o comunque un' ipotesi in ambito scientifico non abbia un circoscritto ambito per essere sottoposta a controllo e quindi che non si possa affermare la sua veridicità dato che interessa un ambito notevolmente più vasto o addirittura diverso alla sua teoria. 

Vitalismo: questa corrente filosofica novecentesca intende la vita come fenomeno spirituale e che quindi va al di là dell'aspetto concreto dell'essere. Data la non-dimostrabilità di alcuni fenomeni biologici, chimici e scientifici.



Comunque vorrei precisamente parlare del pensiero filosofico di Jacques Monod (vincitore del premio Nobel per la scoperta della funzionalità dell' operone), il cui "scritto" più famoso è "il caso e la necessità" in cui illustra la sua opinione a riguardo dei due diversi concetti.
A riguardo ci sono due correnti: evoluzionismo e creazionismo; il primo, sostenuto da Darwin, definisce che ciò che vediamo oggi è il risultato libero del caso; il secondo sostiene la vita come creazione divina.
Il pensiero di Monod, che io condivido , è che ciò che modifica il DNA e i geni è il puro caso perchè è l'unica soluzione concepibile in base alle osservazioni scientifiche.

Inoltre sostiene che l'etica consiste nella consapevolezza della necessità che assume il caso nell'aspetto biologico e comportamentale dell'uomo.
Chiama ciò etica della conoscenza.


L'utopia di Jacques è che la politica sia fondata sull'etica della conoscenza in cui lo stato serva i sudditi che devono essere distaccati dai beni materiali per concepire l'autenticità della vita.




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